Siamo nel futuro e una specie di nuovo Berloni comanda l’Italia. La sua Milizia occupa le città e perfino il borgo di Capo di Ponte Emilia, terra natia del buon Enrico Radeschi, giornalista. Insomma la cosa non può essere tollerata e gli abitanti insorgono… Ecco qui in soldoni di cosa parla il racconto che hoContinua a leggere “La liberazione di Capo di Ponte Emilia: un racconto inedito con Enrico Radeschi”
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Real fiction
Prende il nome dal film di un famoso regista coreano, ma è una storia meneghina doc. Me l’ha richiesta il quotidiano Il Giornale che l’ha pubblicata alcuni giorni fa. E’ una storia di arrotolate, corna e critici cinematografici. E come protagonisti: il vecchio Enrico Radeschi, il buon Fuster e naturalmente Loris Sebastiani. Clicca per ingrandireContinua a leggere “Real fiction”
Le sirene di Buenos Aires
Quello che trovate qui sotto è un racconto a cui tengo molto. E’ uno scritto politico se vogliamo, non giallo, non noir e forse diverso rispetto alle cose mie che siete abituati a leggere. L’ho scritto qualche anno fa poi, come spesso accade, è finito in un cassetto. Sapevo che era un racconto valido eContinua a leggere “Le sirene di Buenos Aires”
Il giallo è nero
Il Giallo mondadori col mio racconto in realtà ha la copertina nera. Ecco come dovrebbe apparire ai vostri occhi fra le riviste e i quotidiani della vostra edicola di fiducia. Sulla quarta di copertina, comunque, c’è citato il titolo del mio racconto Il quadro e il mio nome. Questo numero del giallo Mondadori sarà disponibileContinua a leggere “Il giallo è nero”
Il Quadro : un mio racconto per la Mondadori
La notizia è questa: in edicola da sabato prossimo troverete, in appendice al Giallo Mondadori intitolato Nessun Male di Bruno Pampaloni un mio racconto dal titolo Il Quadro. E’ la prima volta che pubblico con la Mondadori e sono un po’ agitato. Il racconto è breve, dodici cartelle, ma credo intenso. Dentro ci trovate Radeschi,Continua a leggere “Il Quadro : un mio racconto per la Mondadori”
Gotico padano
Sono morta due giorni prima di morire davvero. All’epoca si respirava aria di libertà, la gente voleva dimenticare, ricominciare a vivere dopo cinque anni di guerra e venti di fascio. Era vero per tutti ma non per me, vedova di un repubblichino amico intimo di Pavolini ed esponente di punta della Banda Carità. Quando, nellaContinua a leggere “Gotico padano”