A writer in London: sounds good!

Venerdì scorso Londra profumava di primavera. C’era il sole e non faceva per nulla fredda. Una birra gelata e poi via nella bellissima libreria italiana della simpaticissima Ornella Tarantola per la presentazione del Taccuino.
Ad accogliermi un sacco di amici, lettori e curiosi. In primis il giornalista di Repubblica e amico Enrico Franceschini che mi ha presentato, e poi Stefano Tura, giallista ed inviato di Rai Due a Londra, il console (anzi la console se si dice così) italiano in loco, i conduttori e gli autori del programma radiofonico di RadioDue Colazione da Tiffany e un sacco di altra gente.

London calling per il Taccuino

Sono un paio d’anni che manco da Londra (e non ne sentivo granché la mancanza devo confessare). Venerdì prossimo però ci torno volentieri per presentare in terra britannica il mio romanzo Taccuino di una sbronza.  Mi presenterà l’amico\giornalista\bukowskiano Enrico Franceschini, inviato de La Repubblica dalla perfida Albione nonché autore della postfazione del romanzo. Ci ospiteràContinua a leggere “London calling per il Taccuino”

Lo scrittore con la bottiglia: ciao Buk

Quindici anni fa spegneva la luce Bukowski.
Uno strano tizio milanese di nome Carlo Boschi la riaccendeva… Ma questa è un’altra storia.
Oggi sono a Parigi e in un caffè della rive gauche brinderò alla memoria del vecchio con una birra e un taccuino su cui cercherò di buttare giù un po’ di idee. In fondo se faccio lo scrittore lo devo al vecchio Henry Chinaski.
Sull’ultimo numero di INSCENA, in edicola in questi giorni e scaricabile gratuitamente qui, c’è un mio pezzo dedicato a Bukowski. Un ritratto diverso dal solito credo intitolato “Lo scrittore con la bottiglia“.

Un mantovano a Casa Artusi

Invitare un buongustaio a Casa Artusi è come invitarlo a nozze (per quanto io detesti i matrimoni), invitare un giallista al Gusto del Giallo, ancora meglio. Venerdì scorso la presentazione seguita da convivio alla Casa Artusi di Forlinpopoli è stata una bellissima esperienza. Già solo visitare la biblioteca e sedersi alla scrivania che fu di Pellegrino Artusi ha il suo perché. La presentazione è andata bene: pubblico interessato e divertito. Un’ora rilassata e molto partecipata devo dire.
Per non parlare della cena: perfetta e mantovana (come si può vedere dal menù).