L’ira funesta

IraFunestaCoverArriva oggi in libreria il mio romanzo L’ira funesta edito da Rizzoli.

La trama

Certe volte basta un niente per sconvolgere la vita di una placida cittadina di provincia. Basta, per esempio, che l’unico farmacista di un borgo mantovano, corso in ospedale dove sta per nascere il suo primo figlio, debba tenere chiuso il negozio: niente medicine per gli anziani e, soprattutto, niente medicine per il Gaggina, un colosso di centotrenta chili con il carattere dell’attaccabrighe di professione. Quel giorno, senza i suoi tranquillanti, in sella a un motorino Fifty grida insulti di fronte alla stazione dei carabinieri, irrompe come una furia nel bar della locale polisportiva, picchia un vigile che vuole fargli la multa, poi corre a barricarsi in casa minacciando con una katana da samurai chiunque si avvicini. Al Piccola Russia – così viene chiamato il borgo, perché le strade hanno tutte nomi di “compagni” – si scatena il passaparola, quello che accompagna ogni attività del paese. «Le solite follie del Gaggina, ma state tranquilli, non farebbe male a una mosca» assicura qualcuno. Ma quando il corpo del vecchio Giuanìn Penna, appena tornato dall’America dopo trent’anni di silenzio, viene trovato tra i campi, trafitto proprio da una spada, la situazione prende una piega preoccupante. A sbrogliare la matassa sarà chiamato il burbero e riservato maresciallo Omar Valdes, alias “tenente Siluro”, in un’indagine ricca di sorprese e di una travolgente ironia.
Attraverso le astuzie e le ingenuità di una piccola folla di personaggi memorabili, L’ira funesta racconta l’anima della provincia italiana, l’apparente semplicità della vita di paese, dove le chiacchiere intorno al tavolo di un bar possono diventare, tra una bevuta e quattro risate, una fenomenale chiave d’indagine.

L’incipit

Prima di partire
(Non siete voi, è lui)

Se capitaste in un piccolo borgo rurale, di quelli che sulla carta bisogna mettersi d’impegno per trovare, al cospetto di un omone a dorso nudo grande come un armadio, che vi grida contro con occhi feroci men­tre impugna una spada giapponese affilata come un rasoio, intanto che le teste di cuoio dei carabinieri vi sparano addosso bombe al peperoncino – che fanno lacrimare voi e l’energumeno come vitelli – e un nugo­lo di vecchietti artritici immersi in una pozza d’acqua tiepida fino alle ginocchia assiste alla scena, ridendo di gengiva e indicando un piccoletto che vi viene in­contro infilato dentro un’armatura quattrocentesca e brandisce una mazza ferrata, ecco, l’unico consiglio, casomai vi trovaste in questa situazione è: non dispe­rate e rimanete calmi. Non siete morti – anche se forse preferiste esserlo – e non vi siete nemmeno risvegliati dentro una camicia di forza in un ospedale psichiatri­co. Non è accaduto nulla del genere, siete solo capitati al Piccola Russia e il colosso con la katana lucente, che urla frasi sconnesse in tedesco e ringhia come un cane lupo, altri non è che il Gaggina, eroe stupefacente e inarrivabile di quello spicchio di landa fertile che bagna il Po da sotto e che i suoi abitanti chiamano la Bassa.

Proprietà letteraria riservata
© 2013, Paolo Roversi
Edizione pubblicata in accordo con
PNLA & Associati S.r.l. / Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency
© 2013 RCS Libri S.p.A., Milano

I teaser

Per il lancio del libro sono stati preparati sette teaser, ovvero sette clip promozionali di 10 secondi ciascuno. L’attore che interpreta il Gaggina, il protagonista del romanzo, è Stefano Chiodaroli.

Sono visibili cliccando qui.

La pagina dedicata al libro su facebook.

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Pubblicato da Paolo Roversi

Scrittore, giornalista, sceneggiatore e organizzatore di festival crime. Grande appassionato di tecnologia. Tutto in ordine sparso. Bio completa qui