Questo romanzo continua a regalarmi delle gran belle soddisfazioni: da oggi, infatti, è partita la ristampa! Quindi in quasi cinque mesi di vita siamo alla terza edizione (la seconda circa un mese dopo l’uscita) ed io sono felicissimo!
Per festeggiare degnamente domani si parte per un mini tour in sei tappe con Solo il tempo di morire in vista della finale al Premio Bancarella
Sarò ospite al festival Salerno Letteratura con due appuntamenti. Il primo giovedì 25 alle 20 con Romano De Marco, il secondo, venerdì 26, alle 19 con Brunella Caputo, Piera Carlomagno, Luca Crovi, Cristina Marra, Fabio Mundadori per parlare di Calibro 9 – Gialli e noir metropolitani
Sempre venerdì ai Bagni nettuno – Piano di Sorrento – ore 14 sarò Un autore sul lettino – Paolo Roversi presentato da Claudio Celentano grazie alla Libreria inmondadori – Piano di Sorrento
Sabato 27, alle 11.30 sarò alla Libreria Ubik Monterotondo con Bea Buozzi per Aperitivo Pinkenoir!
Sempre sabato, alle 22, sarò ad Avezzano al festival Sei giornate in cerca d’autore.
La domenica, infine, mi trovate a Frosinone al Tutti i colori del libro – Festival alle ore 12. Insomma se siete da quelle parti nei prossimi giorni ci si vede ok?
Info e link su luoghi e orari le trovate qui
Un rosso speciale: Solo il tempo di morire degustato da Simone Sarasso
Nella tappa novarese del Premio Bancarella, che si è tenuta il 17 giugno 2015, è stato chiesto a giornalisti e scrittori di raccontare il libro di un finalista come se fosse un vino. A me è toccato in sorte il grande Simone Sarasso che ha descritto con le parole che trovate qui sotto il mio romanzo. Confesso che sono ancora un po’ commosso. Grazie di cuore a Simone per questo regalo!
Raccontare un libro come se fosse un vino, ecco cosa mi è stato chiesto. Io non sono un esperto né di libri né di vini anche se ne scrivo, ne leggo e ne bevo parecchi. Tuttavia, dato il mestiere che faccio, credo di essere in grado di trasfigurare le parole per farvi assaporare (e siamo già dentro, gente!) lati inaspettati dell’ultima fatica letteraria del mio amico Paolo Roversi. Solo il tempo di morire è una ridda di sapori speciali, e inebria fin dalle prime pagine. È un libro sulla mala milanese dal 1972 al 1984. È il seguito di un altro grande romanzo, Milano Criminale, che raccontava gli albori della ligera, la piccola bonaria delinquenza di quartiere, e la sua trasformazione in un gioco pericoloso, pieno di guardie integerrime e ladri pronti a tutto.
Solo il tempo di morire è un romanzo maturo e corposo, la storia nera della città rossa.
Solo il tempo di morire è un rosso vizioso e appassionato.
Ma veniamo alle note di degustazione, per Dio! Non perdiamoci in ciance.
Il naso viene travolto da odore di gomma bruciata, cordite, polvere da sparo. In seguito a un uso smodato e non attento o, semplicemente, frettoloso di questa storia, è tuttavia possibile avvertire addirittura un certo intorpidimento delle vie aeree, sissignore. È un romanzo pieno di neve, e le vicissitudini atmosferiche della capitale morale non c’entrano nulla. La famosa nevicata dell’85 è di là da venire, eppure Milano scia.
La bamba balla in testa, le narici fanno festa.
E questo, sfogliando leggendo e assaggiando, si sente. Parola mia.
Arriviamo al palato, finalmente.
La bocca vibra di sapori locali. A chilometro zero, oserei dire.
C’è tanta lingua di strada in questo romanzo meraviglioso e mordace, parole che ravvivano le papille gustative. C’è la scighera, la benedetta nebbia milanese che adesso non c’è più. Ci son le dure, da fare rigorosamente accavallati, a viso coperto e col sangue che batte nelle tempie. Ci sono re e gandula, sempliciotti che conferiscono corpo alla bevuta, la rendono fluida, fluidissima e vivace.
Tre, tuttavia sono i gusti protagonisti. Quelli che sovrastano tutto il resto e rendono Solo il tempo di morire un vino… pardon! Un libro unico.
C’è una ventata di Sud: Catania la porta tutta con sé il carattere di Agostino Ebale, re della coca, biscazziere, farabutto pronto a tutto.
E naturalmente c’è il Nord: Roberto Vandelli, il milanesissimo bandito dagli occhi di ghiaccio (già protagonista di Milano Criminale) e Antonio Santi, lo sbirro democristo che non molla mai (con moglie comunista, si capisce) creano un contrappunto eterno, un’antilogia di sapori crudi e semplici. Il buono e il cattivo, l’eterno bianconero.
Franco Tarantino (un nome che è tutto un programma…), il boss delle bische con la Faccia d’Angelo, si occupa di conferire corpo e piccantezza alla beva, chiudendo il cerchio con la definitiva sapidità violenta.
So già che vi pare d’udire echi d’altre bevute, d’altre cantine, d’altre storie. Vallanzasca, Achille Serra, Epaminonda, Turatello… Non fatevi ingannare. Tutto quello che c’è dentro questa boccia… ri-pardon, queste pagine… tutto quello che ci troverete, dicevo, è originale e potentissimo.
E se tra un sorso e l’altro vi solleticherà il palato la triste vicenda d’un editore saltato in aria su un traliccio, o quella d’un anarchico precipitato dalla finestra della questura, o inizieranno a bruciarvi gli occhi per colpa d’una nuvola rosa che aleggia su Seveso….
Se, insomma, questa giostra di colori e sapori straordinari vi porterà indietro nel tempo, be’, amici miei, saprete che Paolo Roversi sa fare il proprio mestiere.
E consiglierete il suo capolavoro a parenti e amici.
Un applauso per Paolo Roversi e il suo rosso speciale, Solo il tempo di morire.
Parte il #Soloiltempodimorire summer tour (in attesa del Bancarella)
I libri ti fanno girare il mondo. E ti regalano emozioni. A quattro mesi dall’uscita (domani, 12 giugno sono 4 mesi esatti che il mio romanzo è in libreria) Solo il tempo di morire continua a regalarmi soddisfazioni. La settimana scorsa, nella splendida cornice della biblioteca Malatestiana di Cesena, mi hanno consegnato il Premio Selezione Bancarella 2015.
Quando scrivevo dei miei banditi milanesi anche solo immaginare questo traguardo prestigioso, mi sarebbe sembrato quasi impossibile… E invece oggi ci siamo e siamo in gara per la vittoria finale del 19 luglio a Pontremoli. Prima, però, c’è giugno, un mese intenso dove porterò il mio romanzo in tanti posti. Li ho contati: dieci. Dieci città, dieci presentazioni, dieci incontri in cui raccontare la mala degli anni Settanta. Dieci presentazioni per il #Soloiltempodimorire summer tour.
Si comincia lunedì 15 giugno a Sesto San Giovanni, poi mercoledì 17 a Novara e venerdì 19 a Carrara con gli altri autori della sestina del Bancarella. Sabato 20 sarò a Savona per la Notte bianca dei libri e poi via a Salerno il 25 e il 26 con una puntata a Sorrento, il 27 a Monterotondo e Avezzano, il 28 a Frosinone…
Leggendo si viaggia eccome!
Tre mesi di #Soloiltempodimorire riparte il tour: Salone del libro, Padova, Genova, Laveno e Vicenza
Oggi sono tre mesi esatti che #Soloiltempodimorire è in libreria. Tre mesi intensi, ricchi di soddisfazioni come la ristampa con la fascetta di De Cataldo e la vittoria al Premio Selezione Bancarella 2015. La corsa del romanzo, però, non si ferma qui. Sabato sarà al Salone del libro di Torino e la settimana prossima nuovamente in tour a Padova, Genova, Laveno e Vicenza.
Ecco quindi l’elenco dei prossimi appuntamenti.

Sabato 16 maggio al Salone del libro di Torino, ore 12.30 presso lo stand Marsilio. Tutte le ifno qui.
Mercoledì 20 maggio alla Feltrinelli di Padova, ore 18. Tutte le info qui.
Venerdì 22 maggio alla libreria L’amico ritrovato di Genova, ore 18 con Bruno Morchio. Tutte le info qui.
Sabato 23 maggio alla Biblioteca di Laveno (Va), ore 11
Mercoledì 27 maggio, Libreria Galla, Vicenza, ore 18
Solo il tempo di morire vince il Premio Selezione Bancarella 2015
“Lo scrittore e giornalista Paolo Roversi, suzzarese di nascita e milanese d’adozione, è tra i finalisti del premio Bancarella. Ieri mattina, nella sala consiglio della Banca Cesare Ponti, in piazza Duomo 19, l’annuncio ufficiale della sestina degli autori vincitori del Premio Selezione 2015, finalisti alla 63ª edizione del prestigioso premio letterario. Questi i titoli dei romanzi e i loro autori: “Solo il tempo di morire” di Paolo Roversi (Marsilio ed.); “Se chiudo gli occhi” di Simona Sparaco (Giunti ed.) “Niente è come te” di Sara Rattaro (ed. Garzanti); “I Volti di Dio” di Mallock e\o originals, “Rex” di Giulio Massobrio (Bompiani); “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” di Enrico Ianniello (Feltrinelli). La proclamazione del vincitore del Bancarella si terrà, come sempre, a Pontremoli in piazza della Repubblica, nella serata del 19 luglio quando, a partire dalle 21, il notaio, accompagnato dal sindaco della città, Lucia Baracchini, aprirà le buste con i voti dei duecento librai chiamati a costituire la Giuria del Premio. Paolo Roversi, ideatore della rassegna noir poliziesca Nebbia Gialla, che si tiene a Suzzara, ogni anno, tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio, è uscito di recente con il suo ultimo romanzo Solo il tempo di morire (Marsilio editore) che ha ottenuto un grande successo di vendita ed è già andato in ristampa. Nell’albo d’oro del Premio Bancarella figurano autorevoli autori tra cui, per citarne alcuni, Umberto Eco, Enzo Biagi, Giulio Andreotti, Bruno Vespa, Alberto Bevilacqua, Susanna Agnelli, Sergio Zavoli. «Arrivare al traguardo di un premio tanto importante – ha detto con una punta d’orgoglio lo scrittore Paolo Roversi – che negli anni è stato vinto da autori del calibro di Ernest Hemingway, Umberto Eco, Giovannino Guareschi e Andrea Camilleri, rappresenta per me una grandissima soddisfazione che mi ripaga della grande fatica profusa nei miei libri. Essere uno dei sei vincitori del Premio Selezione Bancarella 2015 è già di per sé una grande gioia ma sarei ipocrita se non dicessi che adesso voglio giocarmela alla pari con gli altri contendenti per la vittoria finale al premio Bancarella che sarà assegnato il prossimo 19 luglio a Potremoli». Il romanzo è ambientato nella Milano criminale tra il 1972 e il 1984. Un noir che racconta la lotta di tre banditi per il controllo della metropoli e di uno sbirro che cerca di arginare la malavita. Faccia D’Angelo, il bandito dagli occhi di ghiaccio e il Catanese si contendono la supremazia di una città criminale fatta di bische e di gioco d’azzardo, di cocaina ed eroina, di bordelli di lusso, di rapine e rapimenti, di bombe e morti ammazzati. La Milano degli anni Settanta e Ottanta è quella della lotta senza quartiere per la supremazia della famosa “città da bere”, fra grandi organizzazioni criminali e nascenti e spietate batterie. Dodici anni di storia criminale che hanno cambiato faccia alla città e all’Italia. Poi l’oblio? No. Pareva che si fosse cambiato pagina, o almeno che la delinquenza avesse scelto di operare solo in guanti bianchi, dietro facciate di comodo, ma le più recenti operazioni di polizia dimostrano che, anche se gli attori sono diversi, i sistemi ritornano a farsi cruenti e il gioco sporco sta ricominciando per un nuovo medioevo di paura. (m.p.)”
da Gazzetta di Mantova del 16 aprile 2015
Il video dell’intervista andata in onda sul TG3 il 15 aprile 2015 (clicca sull’immagine per visualizzarlo)
Ristampa! Seconda edizione per #Soloiltempodimorire con fascetta di De Cataldo
Il regalo di compleanno è arrivato con qualche giorno d’anticipo: dopo poco più di un mese il mio romanzo Solo il tempo di morire (Marsilio) è in ristampa!

E non è finita qui. A firmare la fascetta che accompagnerà questa seconda edizione nelle librerie c’è una bellissima frase di Giancarlo De Cataldo lo scrittore “padre” di Romanzo Criminale a cui il mio dittico della Città rossa deve molto.
Eccola: “Il romanzo si divora, tiene, ha un gran ritmo, come del resto Milano Criminale, di cui rappresenta il logico sviluppo.”
Che altro dire? Davvero un bel regalo! Grazie a tutti i lettori che in libreria (e in digitale: tantissimi) hanno letto le gesta di Vandelli & Co.


