Questione di cover

Book-cover-19Libro scritto e consegnato e ora , in attesa di cominciare a lavorare con l’editor (senza un buon compagno di viaggio la noia è assicurata, fidatevi), bisogna affrontare la questione della copertina (anzi delle copertine ma di questo vi parlerò più avanti) perché il tempo delle prenotazioni incombe.
Di un romanzo, spesso, l’autore non sceglie né il titolo né tanto meno la cover. Questa volta però, in accordo con l’editore, proviamo a fare qualcosa di originale. E di davvero forte secondo me. Il problema è che tra averlo in testa e metterlo su carta, rappresentarlo visivamente, il passo non è tanto semplice. Ma ci proveremo. E ci stiamo già divertendo parecchio nel farlo.

Le nuvole sopra Parigi e le idee per scrivere

Notre dame et ciel bleu #parisStaccare la spina ci voleva proprio. Se non altro per chiudere un’estate di scrittura degnamente. Il premio sono stati tre giorni nella capitale francese a spasso per i quartieri, raccogliendo le idee e pensando alle prossime storie da scrivere.
Parigi è una città ricca d’ispirazioni, di spunti e di persone. Un posto dove è bene tornare con una certa frequenza, perché è in continua mutazione. Una festa mobile come l’ha definita Hemingway. La mia festa è durata un weekend ed è stato davvero un bel party.

Parigi, Hemingway, Radeschi e un caffè dove scrivere

hemingway in parisC’è sempre un caffè in cui chiudersi a scrivere a Parigi. Hemingway credo l’abbia fatto dappertutto (sempre con un bicchiere pieno sul tavolo) e non solo al Deux Magots.
Anche il protagonista di quattro miei romanzi, Enrico Radeschi, una volta ha trascorso un’avventura nella capitale francese, rischiando pure di farsi ammazzare.
E pensare che c’era arrivato con le migliori intenzioni…

In testa solo quell’odore. Inconfondibile.
Tutta la vecchia struttura ne era pervasa: le volte tonde, le piastrelle bianche, il cemento grezzo dei muri, il pavimento nero tempestato di biglietti azzurri.
La metropolitana di Parigi è un dedalo infinito di tunnel e gallerie, un moloch di duecento chilometri.
Di quei cunicoli interrati, a Radeschi, colpiva soprattutto l’odore. Una via di mezzo tra il lievito di birra e l’umido che sale dall’asfalto dopo la pioggia: l’alito caldo della terra.
da Niente baci alla francese (Mursia)

Mi sa che ci faccio un salto anch’io a Parigi per vedere se trovo un angolo dove mettermi a scrivere. Tipo subito.

E se non ne valesse la pena?

Anche per quest’anno le vacanze sono finite. Col tempo che ha fatto, direte, forse non sono mai davvero cominciate. Vabbé, ma non ci si può lamentare sempre, no?
Tanto bisognava scrivere. Sì, perché quando fai questo mestiere non stacchi mai. Sfrutti ogni weekend, ogni ponte, ogni giorno di ferie per dedicarti alla tua passione, anzi al tuo secondo lavoro perché scrivere è una cosa seria. E la domanda che ti fai più spesso è: ne vale la pena?
Non so, ma tengo duro. In questo Paese in lento declino nessuno legge più.
Il digitale ci salverà? Chissà. Magari noi scrittori faremo la fine dei cantanti quando sono apparsi gli mp3 (nel giro di poco tempo non hanno più venduto un disco) o forse i vari kindle e co. faranno il miracolo e le nuove generazioni leggeranno decine di romanzi all’anno…
Io voglio essere ottimista (o utopista?): domani consegno il mio nuovo romanzo all’editore. Uscirà nei primi mesi del 2015 in cartaceo e in ebook. E poi vedremo se queste vacanze sono state sprecate a scrivere. Tanto pioveva.

La vera vacanza è andare in ferie dentro alle proprie storie

Libro_vacanze_spiaggiScrivere è un lavoro a tempo pieno. E non si finisce (quasi) mai. Un romanzo, un racconto, un pezzo per il giornale…
Ma quello che conta sono le storie, il resto è solo rumore di fondo. Quando quella storia ce l’hai, tutto quello che ti sta intorno passa in secondo piano. Come il corridore che vede il traguardo lì, alla portata.
Io quella storia ce l’ho, sono anni che me la cullo, e ora sono in dirittura finale per completarla. Consegna dopo l’estate, in libreria con l’anno nuovo. I tempi sono contingentati. Le scadenze fissate. Ma non è un male: sapere di DOVER finire mi rende più disciplinato, più attento e perfino euforico. Quindi ecco le mie vacanze di scrittura. Meglio che un tuffo in piscina, meglio che una spiaggia affollata, meglio di un ombrellone e uno sdraio presi a nolo. La mia vera vacanza è andare in ferie dentro alle mie storie…

Arriva Twelve il mio nuovo romanzo, anzi il nostro

TwelveAnnunciaziò! Annunciaziò!
Fra pochi giorni esce il mio nuovo romanzo. Anzi il nostro nuovo romanzo visto che l’ho scritto a quattro mani con mia moglie. Si tratta di un’esperienza inedita per entrambi.
Non è un giallo, non è un thriller, non è un chick lit ma è un romanzo young adults, per ragazzi, che possono leggere tutti.
Abbiamo scelto di pubblicarlo con il nome Stella Martini.
Ci siamo divertiti un sacco ad immaginare questa storia d’amore fra due adolescenti, reinterpretando in chiave moderna (e licantropa) la favola della Bella e la Bestia. Prenotatelo, è per tutti e la copertina è davvero bellissima!
Esce il 9 luglio con Fabbri editori,  s’intitolerà Twelve e costerà € 12.90

Il claim è già cult “Ti amerò per l’eternità. Più un giorno
Nell’attesa di averlo fra le vostre mani, diventate fan della pagina dedicata al romanzo dove trovate anche la trama e un po’ di curiosità, qui: https://www.facebook.com/stellamartinipage