E se non ne valesse la pena?

Anche per quest’anno le vacanze sono finite. Col tempo che ha fatto, direte, forse non sono mai davvero cominciate. Vabbé, ma non ci si può lamentare sempre, no?
Tanto bisognava scrivere. Sì, perché quando fai questo mestiere non stacchi mai. Sfrutti ogni weekend, ogni ponte, ogni giorno di ferie per dedicarti alla tua passione, anzi al tuo secondo lavoro perché scrivere è una cosa seria. E la domanda che ti fai più spesso è: ne vale la pena?
Non so, ma tengo duro. In questo Paese in lento declino nessuno legge più.
Il digitale ci salverà? Chissà. Magari noi scrittori faremo la fine dei cantanti quando sono apparsi gli mp3 (nel giro di poco tempo non hanno più venduto un disco) o forse i vari kindle e co. faranno il miracolo e le nuove generazioni leggeranno decine di romanzi all’anno…
Io voglio essere ottimista (o utopista?): domani consegno il mio nuovo romanzo all’editore. Uscirà nei primi mesi del 2015 in cartaceo e in ebook. E poi vedremo se queste vacanze sono state sprecate a scrivere. Tanto pioveva.

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Pubblicato da Paolo Roversi

Scrittore, giornalista, sceneggiatore e organizzatore di festival crime. Grande appassionato di tecnologia. Tutto in ordine sparso. Bio completa qui