La massoneria bukowskiana

Ritornare nelle Marche è sempre piacevole. E lo scorso weekend non ha fatto eccezione. Tolentino mi ha accolto, per la seconda volta dopo due anni di assenza, con molto calore umano. Il bello di questi piccoli centri è proprio il rapporto che si crea subito con le persone, che magari vedi per la prima volta ma che dopo dieci minuti ti sembra conoscere da molto. Un clima di amicizia che mi stupisce ogni volta. Credo che la scrittura sia anche questo: condivisione e piacere di stare insieme.
Sabato poi, alla presentazione bukowskiana, dove sembrava davvero che tutti ci conoscessimo da una vita mi sono sentito di coniare il termine “massoneria bukowskiana” ossia un gruppo di adepti al culto del Vecchio, che hanno piacere di raccontarselo, di leggerlo (con l’accompagnamento della chitarra tanto che pure io mi sono cimentato in una performance estemporanea) e, naturalmente, di brindare alla sua salute. Magari con un bel rosso piceno come è successo a Tolentino. Cheers!

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Pubblicato da Paolo Roversi

Scrittore, giornalista, sceneggiatore e organizzatore di festival crime. Grande appassionato di tecnologia. Tutto in ordine sparso. Bio completa qui