Roversi, tascabile ma diabolico

Esce in questi giorni l’edizione economica de La mano sinistra del diavolo il mio romanzo più conosciuto che quest’anno sarà tradotto anche in Spagna e sud America.
Avrà un prezzo davvero interessante: 5,90 euro e una nuova copertina che anche se non è proprio lo specchio della storia è comunque molto meglio di quella originale…
Lo scorso week end il Riformista e Radio Capital hanno parlato della nuova edizione definendo il sottoscritto il vero autore emergente della narrativa gialla italiana.
Vi riporto qui sotto l’articolo a firma Gian Paolo Serino apparso su Il Riformista e poi ripreso dallo stesso giornalista domenica 25 nello spazio libri di Radio Capital.

Roversi, tascabile ma diabolico

A detta di molti addetti ai lavori e di un numero sempre crescente di lettori che lo seguono nelle sue molteplici attività (dal blog MilanoNera all’omonima free press) Paolo Roversi è il vero autore emergente della nuova narrativa gialla italiana. Definito lo “Scerbanenco postmoderno”, per la capacità di ambientare i suoi romanzi in una topomastica metropolitana che diventa poetica dei misteri raccontati, Roversi arriva in libreria con l’edizione tascabile de La mano sinistra del Diavolo (Mursia, pp. 310, euro 5,90). Il suo romanzo forse più convincente insieme all’esordio Blue Tango, edito da Stampa Alternativa nel 2006, prima che arrivasse il clamore mediatico seguito alla pubblicazione lo scorso anno sempre per Mursia di Niente baci alla francese: un romanzo che ha fatto parlare molto  perché tra le pagine si mette in scena l’omicidio del sindaco milanese (uno strano ma riuscito ed esilarante ibrido tra Albertini e la Moratti). Ad accrescere la popolarità di Roversi, oltre l’edizione tascabile, arriva anche la notizia che proprio  La mano sinistra del Diavolo sta per essere tradotto e pubblicato in Spagna e Sudamerica (Via Magna Ediciones): un mercato molto difficile soprattutto per gli autori emergenti italiani. Ma la capacità di Roversi nel descrivere moventi e omicidi è molto diversa dalle convezioni più moderne del genere: nei suoi libri è l’ambientazione a creare l’atmosfera noir come pochi in Italia riescono davvero a fare. Con il protagonista che è un insolito e strampalato giornalista e hacker le indagini di carta di Roversi ci portano sempre a respirare sensazioni più che a regalarci immagini (tendenza che sta svilendo il genere). La sua scrittura è meno televisiva: sincopata, anche cinematografica, ma molto spesso vicina al teatro. Non a caso proprio  La mano sinistra del Diavolo alla sua prima edizione si è aggiudicata il Premio Camaiore 2007 che ha lanciato scrittori come De Cataldo e Carofiglio. Una garanzia in più per tutti gli appassionati e soprattutto la certezza di trovare in Roversi un nuovo scrittore illuminante in quel baratro buio che è oggi il noir italiano.

Pubblicato da Paolo Roversi

Scrittore, giornalista, sceneggiatore e organizzatore di festival crime. Grande appassionato di tecnologia. Tutto in ordine sparso. Bio completa qui