Niente baci alla francese: il booktrailer ufficiale

Ecco il booktrailer ufficiale del mio nuovo romanzo Niente baci alla francese che uscirà in libreria il prossimo 16 novembre per l’editore Mursia.

La trama
7 dicembre. La Prima della Scala di Milano viene interrotta da un blackout. Nel buio che avvolge la città muore il sindaco. Poche ore dopo anche il primo cittadino di Parigi viene trovato senza vita. Due cadaveri eccellenti, un’indagine rompicapo per il vicequestore Loris Sebastiani e per Enrico Radeschi, giornalista free lance e hacker. Computer criptati, squatter, politica e interessi economici si intrecciano in una trama dove i colpi di scena si susseguono senza sosta.
Corre Radeschi tra Milano e Parigi sulle tracce degli assassini. Corre Radeschi per salvare la sua vita e scoprire la verità.

Niente baci alla francese: annunciazione

Dopo qualche giorno d’attesa ecco svelato l’arcano: il mio nuovo romanzo s’intitolerà Niente baci alla francese, sarà edito da Mursia e lo troverete in libreria a partire dal 16 novembre 2007. Di cosa parlerà? Cosa succederà? Chi sarà il protagonista? Trovate tutte le risposte (o almeno una buona parte) in questo booktrailer. Se avete tre minuti di tempo cliccate su Play e fatemi sapere cosa ne pensate, perché è ancora una versione in fieri dedicata solo agli amici…
Buona visione!

*** AGGIORNAMENTO ***

Ho apportato qualche modifica al booktrailer. La colonna sonora, in particolare, l’ho dovuta cambiare per ragioni di copyright. Ora c’è un brano più lento di autore emergente che permette l’utilizzo dei suoi brani sotto la licenza Creative Commons. Il risultato mi piace.
Sto ripubblicando il video su YouTube, appena pronto lo riposto qui. Ce la fate a resistere?

Essere scrittori o atteggiarsi semplicemente?

Come promesso ritorno sul tema scrittura creativa. O sullo scrivere in generale. Innanzi tutto condivido in toto la posizione del vecchio Buk. (a proposito: ho letto la sua poesia in pubblico a Bologna e ho anche delle foto che un giorno posterò su questo blog…).
Non si scrive a comando, non si può prentendere di diventare scrittori anche se moltissimi lo fanno. Ne conosco un sacco che hanno pubblicato ma che non per questo sono scrittori. E si danno arie. E si riempiono la bocca di retorica. Fare gli scrittori, non significa essere scrittori. E’ più complesso di così. Molto di più.
Senza contare che pubblicare, al giorno d’oggi, rappresenta un cinquanta per cento, forse meno, dell’essere scrittori, l’altro cinquanta è rappresentato dai lettori. Se non li hai, non puoi considerarti un vero scrittore perché non hai riscontro, non hai il confronto, non sai se quello che scrivi vale o meno.
Tanti dicono: io mi sento scrittore. Bene, liberissimi. Per quanto mi riguarda, mi sento davvero scrittore solo da qualche mese, dopo cinque libri. Consapevolezza maturata quando persone lontanissime mi hanno cercato, mi hanno chiamato per dirmi che avevano letto i miei romanzi e che gli erano piaciuti. Da lì ho cominciato a crederci.
Quando scrivi devi comunicare emozioni agli altri, e sei uno scrittore solo se gli altri condividono quelle emozioni.
Oggi lo scrittore diventa spesso un promotore di se stesso, un pr che va in giro a raccontare la sua storiella. Sempre la stessa. Ma su questo ritornerò in un’altra occasione perché ce ne sono di cose da dire.
Tornando a bomba: la settimana prossima sarò a Torino per un workshop di scrittura creativa per il quale rimane ancora qualche posto. Ribadisco che a scrivere non si impara (come la penso lo spiego qui), non in otto ore di workshop comunque. Semplicemente quelle ore rappresentano un’occasione, momenti per fare il punto sulla scrittura e su cosa significhi raccontare una storia. Spunti di riflessione che generalmente l’esordiente sottovaluta. Un mini corso di lettura, da cui molti escono soddisfatti al punto che tanti mi hanno chiesto di tenere workshop avanzati, chiamiamoli così. Vedremo.

Due segnalazioni

Sembra un vecchio adagio ma lo condivido: non si vince sempre. Va bene così.
Se avete ascoltate la radio lo sapete già: sabato il Premio Fedeli è andato a Marco Bettini, autore cui faccio i miei complimenti. Sarà per il prossimo giro…
Intanto mi consolo con due belle recensioni a La mano sinistra del diavolo che sono apparse in questi giorni. La prima l’ha pubblicata un giornale siciliano La voce dell’isola. Il pdf con la recensione e un mia intervista è scaricabile qui. La seconda segnalazione arriva  dal blog Uno e nessuno che parla del mio romanzo qui.

Aforismi di Charles Bukowski (parte seconda)

Pubblico qui di seguito una nuova raccolta di aforismi del vecchio Buk.
La prima parte la trovate qui.

Era un buon momento. Quello che non riuscivo a tollerare era il pensiero che un giorno tutto sarebbe finito in niente, gli amori, le poesie, i gladioli. Ci saremmo ritrovati imbottiti di terra come panini.

La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

Hai una faccia interessante – disse Diana. – Cosa fai? Niente. Proprio il tipo d’uomo che preferisco.

Spero che la macchina parta. Spero che il lavandino non sia ingorgato. Sono contento di non essermi scopato una studentessa. Sono contento di avere problemi ad andare a letto con le donne che non conosco. Sono contento di essere un idiota. Sono contento di non sapere niente. Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi mi dico che sono un uomo fortunato.

– Qual’è l’impulso che la spinge a scrivere una poesia? – Qual’è l’impulso che la fa andare al cesso?

– Qual’è il consiglio che darebbe ai giovani scrittori? – Gli consiglierei di bere, scopare e fumare un mucchio di sigarette – E a quelli più anziani? – Se sono ancora al mondo, non hanno bisogno di consigli.

Come m’ immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello.
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