Charles Bukowski : aforismi (parte prima)

Quella per il vecchio Buk, chi mi conosce lo sa bene, è una mia vecchia passione. Iniziata quasi quindici anni fa e mai sopita. La storia di quel fatidico incontro l’avrò raccontata non so quante volte durante il Buktour del 2005 quindi, per non annoiarvi, non ve la ripropongo…
Un paio di giorni fa scritto un articolo su di lui che posterò in questo blog nei prossimi giorni: devo aspettare che lo pubblichino prima 😉
Nel frattempo vi regalo qualcuno dei suoi aforismi.

  • Il problema degli uomini che passano il tempo a ciondolare nei bar è che hanno un livello percettivo simile a quello del verme solitario.
  • Qual è la differenza fra un tizio che sta in galera e il tizio qualunque che incontri per strada? Il tizio che sta in galera è un perdente che ci ha provato.
  • La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.Continua a leggere “Charles Bukowski : aforismi (parte prima)”

Insieme al solista del mitra

Domenica scorsa ho conosciuto con piacere Luciano Lutring, il solista del mitra. Un vero personaggio. Gentile, affabile e sempre pronto a raccontarti le sue gesta. Gli ho proposto una dura in sella al Giallone ma si è tirato indietro… 😉
Lo rivedrò venerdì sera nel corso di un evento organizzato dalla sua casa editrice, la Agar. Tutte le informazioni le trovate a questo indirizzo.
Io presenterò MSD. All’evento prenderanno parte, tra gli altri, anche Andrea Pinketts e Toni Capuozzo.
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La passione per il delitto

Anche quest’anno ritornerò ospite alla bella rassegna La passione per il delitto di Monticello Brianza (LC).
Sarò tra amici come ormai mi succede spesso. L’appuntamento è per domenica prossima alle ore 17.
Il tema dell’incontro sarà CON UN PO’ DI IRONIA
PAOLO ROVERSI, La mano sinistra del diavolo (Mursia)
Eugenio tornaghi, Una spiegazione logica (Todaro)
ANDREA VILLANI, La notte ha sempre ragione (Todaro)

Modera TECLA DOZIO, Libreria del Giallo

Stilos adieu?

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, ieri mattina. Il direttore di Stilos, il quindicinale di critica letteraria, ha scritto a tutti noi collaboratori per informarci che quello in edicola oggi sarà l’ultimo numero della rivista.
Ci siamo rimasti tutti male perché Stilos era un bel posto. Un luogo libero e intelligente dove parlare di letteratura, scrittori e libri. Un luogo dove ci si trovava a proprio agio e che ora, per ragioni economiche, chiude i battenti. Molti di noi hanno offerto il loro supporto per vedere se si può fare qualcosa: fondare una cooperativa, rilevare la testata… Fino ad ora non si è deciso nulla.
Quello che mi fa riflettere è lo stillicidio di riviste culturali che è in atto da qualche tempo. Prima Noir Magazine, poi Il Falcone Maltese, oggi Stilos. Le ragioni? Difficile dirlo. Economiche certamente. O semplici a ben vedere: già la gente non ama spendere i propri soldi per acquistare libri, figurarsi spenderli per leggere le recensioni degli stessi…
Quando le recensioni sono gratis, però, il discorso cambia. Gratis è la parola magica per tutto.
Io ritengo che il futuro sia la rete ché le recensioni online sono lette ed apprezzate anche a distanza di tempo. Sono sempre lì, nascoste fra le pieghe dei motori di ricerca, pronte a soddisfare le nostre curiosità. Anche il web però non è gratis, e non si potrà andare avanti all’infinito così. Ne ho parlato in un pezzo apparso su Europolar che trovate a questo indirizzo. Quale futuro dunque? Insieme a qualche amico abbiamo un progetto: un freepress culturale. Per ora, però, non posso dirvi di più…

E così vorresti fare lo scrittore?

Ricominciamo la settimana parlando di scrittura creativa, meglio del mestiere dello scrittore e dell’ispirazione. Lo faccio prendendo a prestito una poesia, intitolata E così vorresti fare lo scrittore? di un autore a me molto caro, Charles Bukowski, che in questi versi spiega cosa significhi fare il suo mestiere. E che consiglia, senza mezzi termini, col suo cinismo, la sua lucidità, la sua grandezza intellettuale, di lasciar perdere.

Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.Continua a leggere “E così vorresti fare lo scrittore?”

Scrittura creativa, come la penso

Prima osservazione: non si può insegnare a diventare scrittori.
E’ qualcosa che ti senti dentro, che coltivi con gli anni, che non sempre riesci ad incanalare come vorresti… Molti pensano che la scrittura sia un dono innato dello spirito creativo e che non si possa insegnare. Probabilmente è vero. Anche se qualcosa si può fare. Un corso di scrittura, secondo me, deve semplicemente riuscire a destare una qualità che è già in noi e che, all’apparenza, sta dormendo: la capacità di raccontare storie. Per farlo dobbiamo comprendere due cose: non scriviamo per noi stessi, non solo perlomeno, ma per gli altri. Questo è il grande segreto: creare storie che interessino i lettori.
I diari strappalacrime col resoconto di quello che vi è successo teneteli ben chiusi nel cassetto. Non vi serve nemmeno la chiave: non interessano a nessuno.
Il secondo caposaldo è fin troppo banale: la lettura. Il segreto di ogni scrittore è tutto lì: leggere, leggere e ancora leggere.
Detto questo la domanda di fondo è: sono utili i corsi di scrittura creativa? Dipende. Lo sono nella misura in cui forniscono strumenti per la narrazione, quando ci obbligano a porci delle domande, quando si trasformano in scuole di lettura, di confronto con gli altri, aspetto fondamentale per uno scrittore alle prime armi.
Non garantiscono di diventare scrittori, però. Questo proprio no. Un esempio calzante, secondo me, per dare la misura: frequentare la scuola di musica, è legittimo e utile, però non è detto che fra di voi ci sia il nuovo Hendrix o il nuovo Mozart. Idem se decidete d’iscrivervi ad un corso di scrittura. Non è detto che il nuovo Hemingway sia tra voi; male, comunque, non dovrebbe farvi…
Alla prossima, quando vi racconterò dei workshop di scrittura creativa.