London calling per il Taccuino

Sono un paio d’anni che manco da Londra (e non ne sentivo granché la mancanza devo confessare). Venerdì prossimo però ci torno volentieri per presentare in terra britannica il mio romanzo Taccuino di una sbronza.  Mi presenterà l’amico\giornalista\bukowskiano Enrico Franceschini, inviato de La Repubblica dalla perfida Albione nonché autore della postfazione del romanzo.
Ci ospiterà il bellissimo Italian Bookshop di Londra in 5 Cecil court. La mappa per arrivarci la trovate qui. Si cominciano le danze alle ore 18.30 locali. E poi sbronza nei pub (come da copione).
Ulteriori informazioni sulla pagina di FB dedicata all’evento.

Writing in Paris

Sto lavorando al quarto romanzo della serie Radeschi. Ho sempre fogli da correggere in tasca e un taccuino al seguito per raccogliere idee e focalizzare.
Meglio se davanti ad una blanche nel quartier latin no?

Ecco alcuni scatti della mia personale ricerca dell’ispirazione a Paris 😉


Dans le Mètro


La piramide del Louvre


Notre Dame

Una peroni al bar del romano in uno dei Passages


L’Opèra


La luna piena sul louvre


Passeggiata con la tour sullo sfondo

Lo scrittore con la bottiglia: ciao Buk

Quindici anni fa spegneva la luce Charles Bukowski.
Uno strano tizio milanese di nome Carlo Boschi la riaccendeva… Ma questa è un’altra storia.
Oggi sono a Parigi e in un caffè della rive gauche brinderò alla memoria del vecchio con una birra e un taccuino su cui cercherò di buttare giù un po’ di idee. In fondo se faccio lo scrittore lo devo al vecchio Henry Chinaski, no?
Sull’ultimo numero di INSCENA, in edicola in questi giorni  e scaricabile gratuitamente qui, c’è un mio pezzo dedicato a Bukowski. Un ritratto diverso dal solito credo intitolato “Lo scrittore con la bottiglia”.
Il pezzo integrale potete leggerlo sulla rivista io mi limito a ripotare la chiusa che mi sembra molto adatta per questa occasione.

Buk è come un buon vino: col tempo si affina e oggi, dopo molti anni dalla morte, si sprecano i seminari, le celebrazioni, le santificazioni,
le ristampe… La risposta è semplice: di autori che scrivono, e vivono, come il Vecchio hanno buttato via lo stampo.

Wuz: il Taccuino è una lettura che non dovete perdere!

“Se volete passare delle ore piacevolissime, allora questa è una lettura che non dovete perdere.”
Lo scrive Grazia Casagrande nella bella recensione pubblicata ieri sul portale letterario Wuz.

Eccone un estratto.

La storia è un po’ assurda, un po’ realistica: in fondo è il ritratto di tutta una generazione di trentenni milanesi.
I “fighetti” e gli alternativi, i bocconiani e i ragazzi dei centri sociali. Realtà spesso intercambiabili, perchè capita che, nel giro di pochi mesi, gli uni si trasformino negli altri e viceversa.
E poi c’è l’Italia e le sue alterne vicende politiche, le trasmissioni televisive, la fascinazione dei nuovi leader, e le nuove tendenze “culturali”. C’è la Milano dei vecchi bar e dei locali alla moda. Impossibile non riconoscere questo o quell’amico in uno dei personaggi descritti, questo o quel luogo conosciuto e frequentato…

L’articolo completo potete leggerlo qui.

Un mantovano a Casa Artusi

Invitare un buongustaio a Casa Artusi è come invitarlo a nozze (per quanto io detesti i matrimoni), invitare un giallista al Gusto del Giallo, ancora meglio. Venerdì scorso la presentazione seguita da convivio alla Casa Artusi di Forlinpopoli è stata una bellissima esperienza. Già solo visitare la biblioteca e sedersi alla scrivania che fu di Pellegrino Artusi ha il suo perché.  La presentazione è andata bene: pubblico interessato e divertito. Un’ora rilassata e molto partecipata devo dire.
Per non parlare della cena: perfetta e mantovana (come si può vedere dal menù).
Ora potrei raccontarvi nei dettagli cosa si è detto e fatto ma preferisco, come dopo ogni evento, far parlare le immagini.
Ecco qui un piccolo fotoalbum della serata.

A tavola con Radeschi (a Casa Artusi)

Prosegue a Casa Artusi a Forlimpopoli Il Gusto del Giallo, la rassegna di incontri con i giallisti italiani attenti ai temi del cibo e della cucina. Venerdì 27 febbraio alle 20.15 sarà di scena Paolo Roversi ad incontrare il pubblico degli appassionati e dei buongustai. La rassegna, organizzata dal Comune di Forlimpopoli e Casa Artusi, fa parte del circuito di incontri AutorJtinera, promosso da Provincia di Forlì-Cesena, Regione e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

L’autore

Paolo Roversi è nato il 29 marzo 1975 a Suzzara (Mantova). Scrittore, giornalista ed esperto di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, vive a Milano. Si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia) con una tesi sull’occupazione italiana in Costa Azzurra durante la seconda guerra mondiale.

Giallista promettente, definito dalla critica lo “Scerbanenco postmoderno”, è spesso indicato come il golden boy del giallo italiano. Ha pubblicato tre romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa), La mano sinistra del diavolo (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007 ed è stato finalista del Premio Franco Fedeli 2007, e Niente baci alla francese (Mursia).

Studioso di Charles Bukowski, alla sua opera ha dedicato la prima biografia italiana scritta con l’aiuto di Fernanda Pivano intitolata Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere, una raccolta di aforismi pubblicata nel 1997 nella collana Millelire e, nel settembre 2008, Taccuino di una sbronza, romanzo ispirato alla vita dell’autore americano ma ambientato a Milano fra il 1994 e il 2008. È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival che si svolge ogni primo weekend di febbraio a Suzzara (Mantova).

Ha ideato il Milano in Bionda giallo e noir festival: prima edizione  21 giugno 2008.

Ha scritto per Rolling Stone, Stilos, Detective Magazine e Diario.

Dirige MilanoNera web press, un portale dedicato interamente alla letteratura gialla che viene anche pubblicato e distribuito gratuitamente in libreria ogni due mesi.

I libri

In questi giorni esce l’edizione tascabile de La mano sinistra del diavolo, secondo romanzo con protagonista il giornalista-hacker Enrio Rabeschi. L’estate caldissima e sonnacchiosa di Capo di Ponte Emilia, piccolo borgo della Bassa affacciato sul Po, viene sconvolta da una misteriosa serie di omicidi. Due gli indizi nelle mani degli inquirenti: le vittime sono tutti uomini anziani e, particolare ancora più inquietante, prima di ogni omicidio una mano mozzata viene rinvenuta nella loro cassetta della posta. A condurre le indagini sarà il giovane maresciallo dei Carabinieri, Giorgio Boskovic aiutato dal fedele brigadiere Gennaro Rizzitano. A loro si affiancherà, con il suo fiuto per la nera e la sua bravura come hacker, Enrico Radeschi, giornalista free lance, originario del paese ma milanese d’adozione. Gli inquirenti, dopo alcune difficoltà iniziali e qualche abbaglio, si renderanno conto che per svelare il mistero dovranno scavare nella memoria per catturare il misterioso mancino autore dei delitti. Le indagini, costringeranno Radeschi ad una estenuante spola fra la Bassa e Milano dove si troverà invischiato in altre inquietanti vicende: l’omicidio di una ragazza trovata seppellita nel Parco agricolo sud Milano e la misteriosa scomparsa del gestore di un ristorante giapponese, il Nippon Sushi Bar. Insieme a Loris Sebastiani, vicequestore ed amico di lunga data, Radeschi si muoverà in una metropoli torrida e deserta, raccontata attraverso le discoteche all’aperto dell’Idroscalo e i locali affollati dei Navigli, alla ricerca dei colpevoli.

Trait d’union fra i misteri milanesi e il serial killer della Bassa sarà proprio Radeschi, pronto in ogni momento a mettere le proprie intuizioni e conoscenze informatiche, a disposizione degli inquirenti.

L’ultimo romanzo di Paolo Roversi è Taccuino di una sbronza, la storia di Carlo Boschi, un bancario milanese travolto dai postumi del suo addio al celibato: tre giorni etilici a Dublino. Qui, in seguito ad una sbronza colossale, il promesso sposo cade in coma etilica. Quando si risveglia non è più lo stesso: è convinto di essere la reincarnazione del suo scrittore preferito, Charles Bukowski, morto proprio quella notte. Possibile? Da quel momento in avanti, la sua vita cambierà radicalmente e della sua identità precedente non ricorderà più nulla. Rinuncerà a sposarsi, abbandonerà il lavoro e si produrrà in una serie di comportamenti del tutto inusuali per lui ma perfettamente calzanti per Bukowski come rimorchiare donne nei bar, vivere di espedienti e di lavori saltuari, ubriacarsi ogni notte, farsi assumere come postino, tenere sgangherati reading di poesia, scrivere racconti a notte fonda con l’illusione un giorno di pubblicarli, fare a pugni nei vicoli… Quattordici anni di storia italiana raccontati in maniera ironica e pungente.

La cena

Dopo l’incontro chi vuole può partecipare alla cena (a pagamento) che Andrea Banfi, il cuoco del ristorante di Casa Artusi, preparerà ispirandosi al libro presentato.

Questo il menù preparato per l’occasione dal cuoco Andrea Banfi, ispirato alle terre raccontate da Roversi: Fitascetta e Chisulin mantovani; Tortelli di zucca alla mantovana con burro fuso e grana padano; Rosticciata lombarda con polenta; Torta mantovana.

Ingresso libero

Cena: 25 euro

Informazioni: Biblioteca Comunale Pellegrino Artusi, 0543/749271

biblioteca@comune.forlimpopoli.fc.it

Prenotazioni: info@casartusi.it

0543.743138

349.8401818

(Da RomagnaOggi.it)