Il mestiere di scrivere. Oggi.

Gli scrittori in erba, gli esordienti chi, insomma, è agli inizi nell’avventura letteraria pensa che una volta arrivati alla pubblicazione il più sia fatto. Be’ se ne siete convinti anche voi smettete di leggere perché il resto di questo post non vi piacerà.
Il ruolo dello scrittore, al giorno d’oggi, è diventato qualcosa di molto più complesso. Ora non basta scrivere un libro (se è buono è meglio ma per vendere non è necessario che lo sia…), mandarlo all’editore e continuare la propria vita come se niente fosse. Certo potete farlo ma probabilmente la vostra opera farà poca strada. A meno che non siate già un nome affermato, uno che è stato in classifica (e ci è rimasto per molto tempo). Una volta che il libro viene pubblicato inizia, infatti, una parte importante del lavoro: la promozione. In cosa consiste? E’ presto detto: presentazioni, incontri, interviste coi giornalisti…
Il tuo libro, e tu stesso in quel frangente, diventi un prodotto. E se piaci, la gente ti compra.
E’ il mercato bellezza.
A volte è dura, davvero dura, pensando che magari tu ci hai messo un anno e mezzo a scrivere (e a sudare e a non dormirci la notte) un libro (come questo) e tutto si decide in pochi secondi. In una battuta ad effetto o in un passaggio televisivo (nella trasmissione giusta, una ne esiste e tutti sanno qual è) che ti farà svoltare.
E nell’attesa? Un solo consiglio: continuare a scrivere. Tenere duro. Cercare continuamente di migliorarsi. E vale per tutti.

Pubblicato da Paolo Roversi

Scrittore, giornalista, sceneggiatore e organizzatore di festival crime. Grande appassionato di tecnologia. Tutto in ordine sparso. Bio completa qui