Delitto nella stanza chiusa: un’indagine di Radeschi gratis per la confraternita dei lettori!

S’intitola: Delitto nella stanza chiusa ed è un racconto in formato ebook fuori commercio. Un’indagine inedita di Enrico Radeschi che potete leggere gratis e in anteprima se deciderete ti partecipare alla confraternita dei lettori (qui è spiegato per bene in cosa consiste e qui c’è anche qualche informazione in più sulla squadra internazionale che si sta creando..)

La trama

Una setta segreta dei giorni nostri, pensa il giornalista-hacker Enrico Radeschi quando il suo caporedattore gli chiede di infiltrarsi in una misteriosa cerchia di adepti con sede in corso di Porta Ticinese. Il nome è enigmatico: The Impossibile Society. Una volta arrivato sul posto, però, Radeschi si imbatte nella polizia, e il suo intento di fingersi un seguace della setta sfuma. Ad accoglierlo è il vicequestore Loris Sebastiani, suo amico e compagno di molte indagini, che lo mette al corrente dell’accaduto: uno dei membri della Società è stato
trasportato in ospedale in fin di vita. A preoccupare il poliziotto è un dettaglio inquietante: sembra che a ridurre in quello stato l’adepto sia stata una misteriosa stanza chiusa…

Come inizia

«L’infiltrato? Ho capito bene? Vuoi che faccia l’infiltrato?»
«Cos’è, ti sei incantato Enrico? E poi stai sereno; mica devi andare
fra i Narcos in Messico! Si tratta solo di un’inchiesta sotto copertura.
Ordinaria amministrazione per te!»
«Come no. E se mi scoprono?»
«E cosa ti deve succedere, Enrico? Ti fanno fuori?»
«Eh.»
«Ma va’ là, sbarbà!»
«Senti Beppe, non mi sembra il caso…»
«Sì o no? Guarda che ci mando un altro? E i soldi – il doppio di
quello che ti pago di solito – se li becca lui. Senza contare che andrà
sulle pagine nazionali.»
Sospiro. Vorrei mandarlo a fare in culo ma Beppe Calzolari, il mio
caporedattore, sa benissimo che dirò di sì. Sono costantemente in
bolletta, e il doppio della paga per me e il mio cagnolone Buk, che
viviamo di quello che ci paga il giornale, sarebbe una manna dal cielo.
Ne verrebbe fuori un bel pezzo. Un articolo pubblicato
sull’edizione nazionale del quotidiano, non solo sulle pagine milanesi.
Potrebbe essere la svolta. O la fine.

Scarica l’ebook gratis compilando il modulo della confraternita dei lettori.

Una confraternita internazionale di lettori. E puoi farne parte anche tu!

I libri fanno sognare e viaggiare sempre in ottima compagnia. Ne ho avuto l’ennesima conferma con il lancio della confraternita dei lettori che, a una sola settimana dal via (e con ancora sei giorni davanti) si sta ampliando ogni giorno di più. E sta coinvolgendo tutta Europa! Non scherzo: i lettori che potranno leggere in anteprima il nuovo romanzo La confraternita delle ossa sono sparsi un po’ ovunque: da Torino a Palermo, da Venezia a Milano, da Verona a Vercelli, da Treviso a Cesena, da Trento a Napoli, da Reggio Emilia a Reggio Calabria, da Cremona a Firenze… E poi l’estero: Belgio, Francia, Germania e Inghilterra. Bello no?
La nostra sarà una confraternita dal sapore internazionale e ci sono ancora molti giorni per iscriversi: fino alla mezzanotte del 24 luglio.
Non perdete l’occasione: entrate in una confraternita internazionale di lettori!

Nizza e quel sogno di Europa che avevamo noi ragazzi dell’Erasmus

Oggi è un giorno triste. Come ce ne sono stati tanti, purtroppo, negli ultimi anni. Oggi però mi fa più male perché Nizza è una città che mi porto dentro dove ho vissuto due anni, dove ho studiato, dove ho stretto amicizie che ancora durano nel tempo.

Stamattina, dopo l’orrore, sulla Promenade c’è il coprifuoco, come nelle zone di guerra. Un camion ha ucciso e travolto la gente che assisteva ai fuochi artificiali per la festa del 14 luglio. Un attentato vigliacco.
Quella stessa promenade su cui passeggiavo, mi sedevo a guardare il mare sulle sedie blu, sfrecciavo con la mia vespa gialla e dove, di notte, noi studenti ci ritrovavamo con le chitarre e le birre…

Quel camion ha travolto le vite di quelle persone ma anche i nostri sogni, le nostre speranze. Eravamo ragazzi dell’Erasmus col sogno di un’Europa sempre più unita, sempre più pacifica, sempre più coesa. Oggi questo sogno che coltivavamo da ragazzi, purtroppo, sembra davvero molto lontano…

Sporchi trucchi da autore esordiente per trovare l’editore

Sono davvero felice che i miei articoli sulla scrittura creativa e il mondo dell’editoria riscuotano il vostro interesse. Ogni giorno qualcuno mi scrive per chiedermi lumi o propormi nuovi argomenti. Dopo il boom (più di mille letture in pochi giorni) del pezzo sugli sporchi trucchi degli editor su come “smaltire” i manoscritti che arrivano sulla loro scrivania ecco che oggi voglio darvi qualche suggerimento su come arrivarci su quella stessa scrivania e magari anche fare in modo di essere letti!
Tutto parte da un lettore che mi ha scritto:

Vorrei chiederti un consiglio su come poter cercare di pubblicare nel miglior modo possibile il mio romanzo

Ho risposto così:

Il consiglio migliore è di cercare di far arrivare il tuo libro sulla scrivania giusta: cioè non spedire a pioggia ma cercare nome e cognome dell’editor che ti potrebbe leggere e cercare di contattarlo.

Ero stato troppo vago evidentemente visto che pronta è arrivata un’altra richiesta:

Come faccio a capire chi è quello giusto e come faccio soprattutto a contattarlo?

Ecco, siamo arrivati al punto. La domanda cruciale è : come faccio a contattare l’editor che mi sta a cuore?

Innanzi tutto dovete individuarlo, cioè pensare alla casa editrice dove vorreste fosse pubblicato il vostro libro. Questo non è impossibile: se un editor deve accettare di leggere il vostro manoscritto voi dovete sapere cosa gli piace, che libri legge e che libri pubblica nella collana che cura, no?
Bene. Ammettiamo che abbiate trovate la casa editrice e quindi l’editor che fa per voi. Ora cosa farete per convincerlo a leggervi?

I social sono vostri amici ma non abusatene

I social sono vostri amici (anni fa sì che era un incubo contattare un editor quando non c’era facebook): usateli. Individuate il vostro obiettivo e chiedetegli l’amicizia. Ma NON MANDATEGLI il libro appena quello vi accetta nella sua cerchia! Non funziona così. Quello che dovete fare ora è scoprire quando e dove potrete incontrarlo faccia a faccia. Eh già: una specie di duello all’OK corral. Raggiungetelo a questo evento (una presentazione, una mostra, una prima di qualcosa, una finale di un premio) e se dovete prendere un treno o un aereo be’ fatelo: senza sacrificio non si ottiene nulla.

Una volta lì cogliete l’occasione (sul finale in genere quando c’è il buffet, mai all’inizio!) e andateci a parlare. Non esordite con “Anch’io sono uno scrittore“. Anche questo non funziona. Parlate della ragione per cui vi trovate lì: il premio, la mostra, ecc. Insomma chiacchierateci per un po’ e poi se capita (fatelo capitare ma con astuzia) raccontategli in breve (dieci parole altrimenti gli cala la palpebra) la trama del vostro romanzo.

Se scorgete una reazione di minimo interesse sul suo volto  (se non c’è evitate di perdere altro tempo) allora chiedetegli se potete spedirgli via mail il vostro adorato manoscritto. Se vi dà il biglietto da visita siete a cavallo!

Tirando le somme

Troppo complicato? Troppo difficile?  Forse; del resto non ho mai detto che fosse un’impresa facile… Però ricordate: essere scrittore vuol dire anche essere cocciuti e ostinati. Ogni porta chiusa in faccia vi fortificherà.
Quando starete per consegnargli il manoscritto mi raccomando: ricordatevi il consiglio sulle prime trenta pagine e gli appunti sparsi di scrittura creativa che ho elencato qui. Giocatevela bene l’occasione che vi siete procurati con tanta fatica e, magari, fate un’ultima revisione al testo prima di spedirlo.

Il potere catartico delle bozze

La rilettura delle bozze rappresenta quel momento in cui vedi il traguardo ma ancora ti rimane un poco da pedalare.  Sai che il tuo nuovo romanzo sta per vedere la luce ma manca ancora un piccolo sforzo.
Da parte tua, hai avuto tempo per lasciarlo “riposare” e ora leggi il testo con più distacco e obiettività. In qualcosa è cambiato: ci hanno lavorato correggendo grammatica e ortografia (se ce n’era bisogno…), lo stretto indispensabile. Restano magari delle ripetizioni ma tutte le incongruenze sono state (o dovrebbero essere state) superate, corrette, discusse e, quindi, eliminate. Insomma quella che stai sfogliando è davvero l’anteprima del romanzo che arriverà in libreria. Ci puoi ancora mettere mano, farti venire dei dubbi, dei sudori, dei brividi.Ma ormai sei alla volata finale, ti manca solo un ultimo sforzo: leggerle, correggerle e rispedirle.
Quando lo fai vivi una sorta di catarsi.

aeroplanoAnche perché – salvo problemi macroscopici che comunque si potranno risolvere col secondo giro di bozze – il romanzo è pronto e finalmente si va in scena.