Noir e bollicine calibro 9

Da quasi tre anni sono il direttore editoriale della collana Calibro 9 di Novecento editore. Pubblichiamo gialli e noir metropolitani e, fra alti e bassi, resistiamo stoicamente nel difficile mondo dell’editoria contemporanea.
Stare dall’altra parte è stimolante ed anche educativo. Vesti i panni dell’editore e ti preoccupi di aspetti diversi rispetto a quelli a cui normalmente pensi quando fai lo scrittore.
Tra le altre cose – ma questo in realtà lo faccio anche da autore – organizzo eventi per promuovere i miei autori e la collana. Il prossimo a cui vi invito caldamente a partecipare si terrà giovedì 26 maggio alle 19 al cafè Clubino e sarà il primo di una rassegna intitolata Bollicine e noir.
Si parlerà, insieme ad Andrea Carlo Cappi, dell’ultimo nato della collana Il risveglio della notte di Francesco Lugli che Andrea Pinketts racconta così:

Qui sotto la locandina con tutte le informazioni. Vi aspetto!

L’importanza della revisione (non dell’auto che forse costerà pure meno)

Avete scritto il vostro romanzo.
L’avete consegnato dopo giorni d’intenso lavoro.
L’editor l’ha letto e, finalmente, vi ha detto la sua.
Ecco: a questo punto entra in gioco la revisione che non ha nulla a che fare con quella dell’auto ma che può risultare perfino più cara. Sì, perché questo è il momento in cui il vostro ego di scrittori viene maggiormente messo alla prova: qui vi si dice cosa non funziona del vostro libro e cosa sarebbe meglio aggiungere o togliere per migliorare il testo.
Ne sarete in grado? E sopratutto: sarete disposti a farlo?
Non è da tutti accettare i consigli, tanto meno le critiche. Ma se volete fare questo mestiere il parere dell’esperto – anche se siete, o credete di essere, Dan Brown – è fondamentale per migliorare il vostro testo.
Per quanto mi riguarda non sono mai stato troppo geloso dei miei scritti, se si possono migliorare ben vengano i consigli di chi da anni fa questo mestiere. Da oggi, dunque, mi aspettano molti lunghi giorni di (ri)scrittura perché il nuovo romanzo con protagonista Radeschi sia davvero perfetto!

Barney Panofsky e la sua versione magistrale #incipitdelladomenica #libri

La domenica è sempre un giorno strano. A me mette tristezza perché precede il lunedì. A parte questo, però, la domenica è anche uno dei momenti migliori per leggere. Non libri qualsiasi, badate bene,  ma buoni libri perché la vita è troppo breve per sorbirsi letteratura scadente…
Ecco allora che ho pensato d’inaugurare questa rubrica dal titolo Gli incipit della domenica. A dire il vero non so quando durerà, con che costanza la aggiornerò e così via, però se non comincio non lo saprò mai giusto?
Qualche giorno fa, insieme a due amici scrittori, Alessio Romano e Alcide Pierantozzi, abbiamo parlato di un romanzo, un capolavoro assoluto: La versione di Barney scritto da Mordecai Richler e pubblicato qui in Italia da Adelphi.
Ora non mi voglio dilungare a dirvi quanto è straordinario questo romanzo (se ho deciso di consigliarlo e di inaugurare la rubrica con lui è perché lo trovo buono, no?) vi lascio però con l’incipit (che è poi lo scopo di questa rubrica) e anche col trailer del film che ne hanno tratto (anche quello non male, ma guardatelo solo dopo aver letto il romanzo mi raccomando).

Tutta colpa di Terry. È lui il mio sassolino nella scarpa. E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino, cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata. Fra l’altro mettendomi a scribacchiare un libro alla mia veneranda età violo un giuramento solenne, ma non posso non farlo. Non posso lasciare senza risposta le volgari insinuazioni che nella sua imminente autobiografia Terry McIver avanza su di me, le mie tre mogli (o come dice lui la troika di Barney Panofsky), la natura della mia amicizia con Boogie e, ovviamente, lo scandalo che mi porterò fin nella tomba. Il tempo, le febbri, questo il titolo della messa cantata di Terry, è in uscita per i tipi del Gruppo (chiedo scusa, il gruppo, si scrive così), una piccola casa editrice di Toronto che gode di lauti sussidi governativi e pubblica (su carta riciclata, potete scommetterci la testa) anche un mensile, «la buona terra».

 

#NoirSide Salone del libro, Pulixi, Ellory e booktrailer con Pinketts #numero1

Qualche anno fa tenevo su un mensile una rubrica che s’intitolava NoirSide e che parlava del lato oscuro della nostra società ma anche di libri, eventi, curiosità. Tutto quello che aveva a che fare col noir.
Oggi quella rubrica riprende vita su questo blog e anche come newsletter (in fondo alla pagina il modulo per iscriversi e riceverla direttamente via mail): un appuntamento settimanale in cui cercherò di raccogliere gli articoli più interessanti apparsi in rete con particolare attenzione per quelli pubblicati da MilanoNera, NebbiaGialla e Calibro 9. Ma non solo.
Sarà una sorta di diario in nero di quello che è stato e che potrà essere.
Pronti? Via.
Salone del libro TorinoQuesta che si sta chiudendo è stata la settimana del Salone del libro di Torino (#SalTo16). Numeri in crescita rispetto all’anno scorso circa il 3,1% in più di visitatori sempre che poi non saltino fuori le solite polemiche sui dati gonfiati… Staremo a vedere. Io ci sono stato e, al ritorno, ho stilato un vademecum di quindici cose che ho imparato sul salone del libro che è stato molto apprezzato in rete e che potete leggere qui..
C’erano un sacco di amici scrittori tra cui Alessio Romano che stasera presento alla libreria il Mio Libro di Milano.
E veniamo al noir: ecco una recensione nel giorno dell’uscita del nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi e una bella intervista a R.J. Ellory

A chi avesse un manoscritto nel cassetto segnalo il premio letterario Coop for words : c’è tempo fino al 15 giugno per partecipare.

Infine una bella anteprima: il booktrailer del romanzo di Francesco G. Lugli Il risveglio della notte pubblicato da Novecento nella collana Calibro 9. Fra gli attori da segnalare la presenza di Andrea G. Pinketts.

Prima di salutarvi vlogo10anni1i ricordo che da qualche giorno sono stati diffusi i nomi dei sedici semifinalisti del premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca 2016 che potete leggere qui.
I primi di giugno verranno diffusi i nomi dei quattro finalisti!

Quasi dimenticavo: sabato prossimo presento il mio romanzo in un bellissimo castello a Sant’Angelo Lodigiano (Lo). Se foste da quelle parti…

Per questa settimana è davvero tutto. Arrivederci alla prossima con NoirSide.


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Quando i banditi arrivano nel salone delle feste del castello…

Sabato 21 maggio penultima presentazione di Solo il tempo di morire (Marsilio). Si terrà in un castello a Sant’Angelo Lodigiano (LO) nell’ambito della rassegna Buono come il pane.
Racconterò la storia dei banditi che cambiarono Milano alle 17.30 presso il Salone delle feste veneziane del castello Bolognini.
Volete perdervi un’occasione così chic?
Ulteriori informazioni sono disponibili qui

 

 

Quindici cose che ho imparato sul Salone del libro di Torino #SalTo16

Oggi si chiude il Salone del libro di Torino un appuntamento imperdibile per scrittori, lettori, addetti ai lavori. Da una decina d’anni sono un assiduo frequentatore della manifestazione tanto che oggi ho deciso di stilare un essenziale vademecum in quindici punti di ciò che ho imparato camminando per gli stand del Lingotto. Eccoli in ordine sparso.
Salone del libro accredito

  1. Alla maggioranza dei visitatori non frega nulla degli scrittori, vogliono vedere i vip (quest’anno eventi imballati per cuochi, cantanti e attori)
  2. Evitate di andarci il sabato e la domenica se non volete venire stritolati dalla folla
  3. Senza caffeina (e alcol) gli addetti ai lavori (editori, uffici stampa, personale di vendita negli stand) non arriverebbero mai vivi al lunedì sera
  4. Nelle foto sulla quarta di copertina gli scrittori sono tutti photoshoppati (o molto più giovani) e quando li incontri dal vivo rimani quasi sempre deluso
  5. Senza le scolaresche le giornate di giovedì e venerdì sarebbero praticamente deserte
  6. Tutti ti dicono “ci vediamo al Salone ok?” e poi non ti incontri mai.  Senza contare poi che tutti ti cercano (sms, whatsapp, telefonate) appena te ne sei andato o nell’unico giorno in cui non sei a Torino
  7. La maggior parte della gente al Salone compra gli stessi libri che trova nelle librerie o, peggio, quelli che si vendono anche negli autogrill e quindi non si capisce cosa ci vengano a fare…
  8. Gli scrittori che hanno smesso di prendersi troppo sul serio se la godono, gli altri rosicano di brutto perché non presentano nella sala Rossa davanti a cinquecento persone…
  9. Quando incontri qualcuno lo saluti con enfasi, grandi pacche sulle spalle. Poi appena si volta chiedi a chi ti sta vicino chi sia quel tizio che hai appena salutato come se fosse tuo fratello…
  10. Se non ci fossero le varie feste (Holden, Minimum Fax, ecc) metà degli addetti ai lavori e il sessanta per cento degli scrittori non metterebbero mai piede al Salone del Libro
  11. Gli stand di libri diminuiscono di anno in anno ma ne spuntano sempre di nuovi che non c’entrano nulla (quest’anno uno che vendeva solo popcorn)
  12. Gli agenti letterari diventano invisibili e si rinchiudono all’IBF dove, comunque, vendono i diritti di qualche altro autore…
  13. Alcuni, pur di dire che hanno presentato al Salone del libro, si mettono a fermare la gente che passa davanti allo stand del loro editore improvvisandosi banditori del proprio libro.
  14. Ogni anno tutti si chiedono perché il Salone del libro di Torino lo facciano a Torino e non a Milano e, ogni anno, la domanda rimane senza risposta
  15. Il lunedì sera gli editori pur di non rimpacchettare i libri praticamente te li regalano. Solo che non c’è quasi nessuno che ne approfitta perché ormai i padiglioni sono deserti…