Quando un’idea geniale non basta (ma aiuta)

Scrivere significa inventare un mondo e raccontarlo ai nostri lettori. Per farlo lo scrittore ha bisogno di un punto di partenza: la grande idea che sta alla base della narrazione.
Basterà? No, però aiuta (insieme alla scaletta) perché almeno sa da dove partire.
Ci sono idee buone e idee cattive. Intuizioni geniali e pessime trovate. Pensate che illuminano e altre che rabbuiano.
Qualunque sia la vostra idea per un racconto o un romanzo dovete valutarla in maniera critica ed oggettiva.
Domandatevi: è davvero così originale? Dal 3200 a.c. quando i Sumeri hanno inventato la scrittura nessuno si è mai cimentato in qualcosa che ci assomiglia?
Questo per dire che essere originali a tutti i costi non è strettamente necessario per scrivere un buon romanzo (anche se aiuta). Quello che occorre davvero è un’idea solida, convincente e, sopratutto, che offra delle prospettive.
Per prospettive intendo, in senso generico, la generazione di altre idee; cioè da un’intuizione iniziale si generano a catena altre situazioni o azioni che serviranno a dare corpo alla storia principale e che vi aiuteranno a portare avanti la narrazione. Non c’è niente di peggio, infatti, di un romanzo che parte alla grande con un’idea portentosa che, però, dopo venti pagine finisce in niente perché quell’intuizione iniziale non ha figliato, se mi passate la metafora. Concentratevi sullo sviluppo dell’idea, su come si evolverà, su dove condurrà i vostri personaggi. Ognuna di queste prospettive può diventare un capitolo, una scena, uno snodo…
Riassumendo quindi: l’idea geniale da sola non basta e non serve a molto se non sapete valorizzarla a dovere.

Ed è nuovamente NebbiaGialla #ng17

Siamo arrivati a undici.
Quanti scrittori sono passati da Suzzara in questi anni? Trecento, forse. Quanti lettori? Be’ migliaia. E continuano ad aumentare, anno dopo anno. Ed io non posso che esserne felice. Il NebbiaGialla è diventato con gli anni il festival noir degli scrittori e dei lettori, un luogo in cui ritrovarsi e confrontarsi. Tre giorni da vivere senza pensieri godendo della presenza degli autori e delle loro storie. Sarà emozionante come sempre. Vi aspetto al 3 al 5 febbraio a Suzzara. con 34 scrittori. Qui il programma completo del festival.

Lo scrittore e lo spasmodico compiacimento per le proprie frasi

Abbiamo un nemico che ci osserva quando scriviamo: noi stessi. E il peggio che ci possa succedere è che lui prevalga e prenda in mano la nostra penna, il pallino della narrazione e lo porti dove vuole lui.
Non solo rischia di farci finire fuori strada (se avete redatto una scaletta efficace e un buon plot questo non succederà) ma sopratutto ci spingerà in quello che è un vero dramma per un autore: lo spasmodico compiacimento per le proprie frasi.
L’illusione è dietro l’angolo: vi sembrerà di aver scritto una frase memorabile di quelle da piazzare nei biglietti dei cioccolatini o da postare su facebook. Bravi, peccato che non servirà per la storia che state scrivendo e che risulterà non soltanto stucchevole, ma pure dannosa. Starà lì a gridare “guardate come sono bravo!” e distrarrà il lettore.
Il consiglio quindi è: non strafate, non sputate sentenze, non discettate sui massimi sistemi quando state parlando di tutt’altro. Ma sopratutto: rileggetevi e non innamoratevi troppo della vostra prima stesura (qualche scrittore famoso ha detto senza tanti giri di parole che la prima stesura è quasi sempre merda) né di una certa frase: se necessario quella frase, può e deve, essere sacrificata a beneficio di una narrazione efficace, fluida e ben strutturata.

Striscia la notizia raccomanda La confraternita delle ossa – video

L’anno nuovo per il sottoscritto e il suo personaggio seriale Enrico Radeschi inizia nel migliore dei modi. Ieri sera, infatti, all’interno del programma Striscia la notizia uno dei conduttori, Ezio Greggio, ha consigliato la lettura del mio thriller La confraternita delle ossa edito da Marsilio.
Se ve lo siete perso ecco il filmato qui di seguito.

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Coltivate le vostre idee: ogni libro è un progetto

Si avvicinano le feste e per ogni autore che si rispetti questo è il momento della scrittura. Mentre gli altri pensano a sciare, a viaggiare, a divertirsi noi ci ritagliamo un momento per coltivare i nostri progetti. Sì perché la scrittura – l’ho già detto mille volte – non si limita allo scrivere ma coinvolge anche tutta una parte di progettualità che non va sottovalutata.
Non basta una buona storia: nell’epoca in cui viviamo bisogna anche sapere a chi proporla, quale editore sarà più adatto per accoglierla. Anche perché magari avete scritto un saggio o un testo sperimentale di qualche tipo che non tutti comprendono o apprezzano…
Quindi lavorateci, rendetelo perfetto ma, al tempo stesso, pensate alla sua collocazione. Dedicategli una presentazione adeguata. Cercate di capire se esiste qualcosa di simile sul mercato e, in caso affermativo, in cosa il vostro lavoro sarebbe migliore o più innovativo. Insomma evidenziate quali sono i suoi punti di forza. Lavorate a un progetto non semplicemente a un libro. Sviluppate le idee: di una serie, di una collana, di un albo a fumetti, di un manuale per esploratori, di un saggio sulla birra artigianale…
Siate creativi e abbiate fiducia  in voi stessi. Alla lunga, ne sono sicuro, verrete premiati.

Listen to Bukowski : la vita dello scrittore in formato podcast

Qualche anno fa – undici per la precisione – scrissi la prima biografia italiana di Charles Bukowski. Quel libro è stato molto importante per me perché mi ha permesso di conoscere Fernanda Pivano e di approfondire la mia conoscenza sull’autore americano.
Fra qualche mese quella biografia verrà ripubblicata con l’editore Morellini (che ha già pubblicato il mio romanzo Taccuino di una sbronza ispirato proprio a Buk e una biografia essenziale dell’autore in formato ebook). Il testo sarà aggiornato nei contenuti, con una nuova veste grafica e verrà impreziosito dagli interventi di alcuni amici scrittori.
Nell’attesa vi ripropongo di ascoltare la puntata di Wikiradio RAI andata in onda il 16 agosto (compleanno del vecchio Buk) dedicata proprio al mio scrittore feticcio.
Godetevi il podcast.